domenica 12 luglio 2009

appunti per un film sulla lotta di classe

È un insieme di appunti che ho incominciato a prendere per una storia della lotta di classe oggi. Una volta le persone che appartenevano alle diverse classi sociali avevano anche culture diverse. Il ricco suonava Mozart, il povero ballava il saltarello. Oggi è possibile che sentano entrambi De André o D’Alessio, oggi la differenza è solo nei soldi.
Così ho incominciato a raccogliere storie per capire cosa è rimasto della coscienza e dell’identità nell’appartenenza a una classe e mi è sembrato che in particolare nel lavoro precario si aprisse una vera voragine. [...]

Ma per uscire dal mondo delle ombre bisogna imparare a attraversarle. E uno che si impara a oltrepassare le ombre può attraversare anche i muri di cemento armato. Può attraversare le porte anti-panico senza spingere sui maniglioni rossi. Scendere per strada attraverso i muri delle villette controllate dall’allarmi, attraverso le banche videosorvegliate. Attraversare i muri delle zecche, che fanno bene a chiamarle zecche perché servono a succhiare il sangue alla gente. Può attraversare i parlamenti dove tutti smetteranno di parlare. E le guardie giurate giureranno che non è colpa loro. Diranno che “i servizi di sicurezza non servono più. Come un macellaio in un mondo di vegetariani, come un assassino nel camposanto”. Una guardia cercherà di fermarlo, ma lui attraverserà pure quella guardia con tutta la sua divisa. La guardia che dirà che “non vale! Questa è magia.

E lui gli risponderà che “non è magia, è lotta di classe”.

Ieri sera ho rinunciato a Caparezza.. si può fare eccome, per sentire Ascanio Celestini (e ricevere il suo sorriso e il suo saluto.. che carino che è!)

2 commenti:


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