
In questi giorni le parole nella mia testa sono state tante. Ma metterle giù mi è risultato difficile. E lo è ancora oggi. Ma anche questa è una cosa che se non fatta mi sembra di non aver fatto tutto quello che potevo per superare e accettare. A volte mi sento in colpa a stare così. Perché c'è chi sta peggio. Perché non lo vedevo da quasi 10 anni. Ma il tutto mi fa male. Così è e non ci si può far niente.
02/07/09 alle 10.22
Quando ho scritto queste prime parole era il primo giorno in cui riaccendevo la radio la mattina, in macchina, per arrivare a lavoro. E' stato più forte di me, non volevo ascoltare musica, non volevo ridere delle uscite di Dose e Presta, non ci sarei riuscita per la verità.
Poi è arrivato anche il trigesimo, occasione che mi ha permesso di liberarmi un po'.
Ma la foto sul comodino c'è sempre, e anche se la vita non cambia, c'è sempre qualcosa in sospeso che non da' pace. E mai forse ne darà.
Ecco se ne vanno di nuovo, forse perché sono troppo personali..
e anche perché quel groppone che sale non mi fa vedere bene il monitor.
Vorrei non lo avessi mai fatto, mi chiedo perché non ti sei dato un'altra possibiltà, perché la tua resa è stata così drastica. Non mi importa sapere cosa ti struggesse a tal punto. Cioè mi importa relativamente alla giustizia che deve essere fatta. Di te mi importa che non ci sei più, che l'hai deciso tu, e che non è giusto, hai sbagliato, e ci tocca perdonarti questo errore senza poterci far nulla. Mi importa che non stessi bene, mi importa che non hai potuto stare meglio, crearti il futuro che desideravi.
l'impotenza
il vuoto
il non futuro
Oggi voglio lasciare un ricordo su internet di te. Lo faccio per me credo. Perché ti voglio bene, perché quando penso a te mi viene solo la tua faccia da schiaffi sorridente, le tue bretelle, i tuoi papillon, le tue gambe da calciatore, i tuoi abbracci, il tuo volermi bene, il tuo essere stato per me un fratello nel vero senso di questo termine. Un fratello maggiore.
Senti Michi sono tante le cose che vorrei dirti, tante la hai già sentite dai miei pensieri.
Altre te le racconterò ancora, magari di nuovo con una rosa gialla davanti a quel pezzo di marmo con sopra la tua faccia da schiaffi. E ne meriteresti tanti: tanti schiaffi e tanti abbracci, come quelli di troppi anni fa, se li ricordi.
Io penso di si.
Un bacio testina.
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